The space presents a selection of my latest works, paintings of different sizes, a wall drawing and an environmental sculpture. Technically all the works are made with an organic base combined with a synthetic like clay and glue or silicone and flour; in some of them the process is unstable and visible.
Legs running, fire burning, laces intertwining, lemons walking. All the images tell of movement and stasis, of collectivity and loneliness, of the desire to escape, of the impossibility of moving. These are in connection with "Hearts in Atlantis", an article by Giovanna Ferrara (journalist for the manifesto) published in "OperaViva Magazine" in 2022. The text recalls the years between '92 and '96 and how the generation that lived them, that of my parents, the last thirty years without technology, felt part of a movement bigger than a change still analog.
*We all know, between '92 and '96, that we were part of a collective anomaly, that took the patrimony of a passionate knowledge and made it practice of fertilization of the future. We used to sprout. In an overbearing manner, challenging the docility of adults, provoking them on the ground of their own skills, engaging with the smartest professors endless games of meaning, we imposed our want everything, starting from the impossible".
The images on display are the point of view of that generation that "wants everything" passes to "not knowing what to want", of those children who did not take part in the G8 of 2001, who experienced the failure of the community, children who lived the last revolutionary track, children of easy divorce, junk TV, legal mafia. Children who today live only the temporaneity of the contemporary.
*Because to educate us was not only a faculty trained to the indiscipline of turmoil, it was also nature. The cornucopia of the coast, the rocks and the sea. The lemons always dived a minute before us. The always open doors of the houses, the living in the beauty of the streets, the being the daughter generation of the Sixty-eight, who heard the same songs of parents without giving up the sacrosanct conflict acted to say «I am, I am a multitude»..
Legs on fire because the present, the instant, is more important than the future, legs still because you don’t know where to go, what to do; we are like lemons, acids, acres, walking, aging, rotting motionless, without batting an eye, and yet we are children of the sun.
This exhibition is about moments of life, speed, stillness, the desire to dance, boredom, despair and death. Explore it and make it your own, you can become fire or lemon, you can set everything on fire or get moldy walking.
Andreas Zampella
The text you have read wants to be a premise of an article written by several hands that takes shape in the magazine "OperaViva Magazine" as a reasoning on the generational passage observed in the text "hearts in Atlantis" by Giovanna Ferrara (1978-2023)to whom I dedicate this exhibition.
* https://operavivamagazine.org/cuori-in-atlantide/
BIO: Originally from Salerno and trained in Naples with studies in Decoration at the Academy of Fine Arts in Naples, Andreas Zampella has been living in Milan for five years, in addition to numerous residences in Italy, including bocs Art in Cosenza and Dolomiti Contemporanee, His most recent exhibition curriculum includes the solo exhibition Piano d'ascolto at the Andrea Festa gallery in Rome (2022), the talk Passaggio al buio within the Portfolio cycle of the Quadriennale di Roma at Palazzo Braschi (2023) and the solo exhibition at the Nashira Gallery in Milan (2023).
All the elements of Andreas' work are composed as in a theatrical play: the picture is the scenography of actions and non-actions, metaphor of those who observe them; the tools and sculptures the props, whose meaning changes, is discovered in space, all things live a condition of continuous action, like abscesses of performative art.
With these guidelines, his work investigates the relationship between reality and representation in society, admitting the failure of communication in contemporaneity. As thresholds or semi-open exits, his works oscillate in conditions bordering on fatigue and anxiety, lament and accusation, obligation and boredom, individual and collectivity, and they do so in an indolent, hypocritical way, in the full paradox of reality.
ITA
z2o Project, presso i propri spazi in Via Baccio Pontelli 16, è lieta di ospitare la galleria Nashira con la personale di Andreas Zampella, visitabile dal 26 gennaio al 24 febbraio 2024.
Lo spazio presenta una selezione dei miei ultimi lavori, quadri di diverse dimensioni, un wall drawing e una scultura ambientale. Tecnicamente tutte le opere sono realizzate con base organica accostata ad una sintetica come argilla e colla o silicone e farina; in alcuni il processo è instabile e visibile.
Gambe che corrono, fuoco che brucia, lacci che si intrecciano, limoni che camminano. Tutte le immagini raccontano di movimento e stasi, di collettività e solitudine, della voglia di scappare, dell’impossibilità di muoversi. Queste sono in collegamento con “Cuori in Atlantide”, articolo di Giovanna Ferrara (giornalista per il manifesto) pubblicato su “OperaViva Magazine” nel 2022. Il testo ricorda gli anni tra il ’92 e il '96 e di come la generazione che li ha vissuti, quella dei miei genitori, gli ultimi trentenni senza tecnologia, si sentiva parte di un movimento più grande di un cambiamento ancora analogico.
*Sappiamo tutti, tra il ’92 e il ’96, di aver fatto parte di una anomalia collettiva, che prendeva il patrimonio di una conoscenza passionale e lo rendeva pratica di fecondazione del futuro. Noi di mestiere germogliavamo. In maniera prepotente, sfidando la docilità degli adulti, provocandoli sul terreno delle loro stesse competenze, ingaggiando con i professori più intelligenti infinite partite di senso, imponevamo il nostro vogliamo tutto, a partire dall’impossibile”
Le immagini in mostra sono il punto di vista di quella generazione che da “volere tutto” passa a “non sapere cosa volere”, di quei bambini che non hanno preso parte al G8 del 2001, che hanno vissuto il fallimento della comunità, figli che hanno vissuto l’ultima traccia rivoluzionaria, figli del divorzio facile, della tv spazzatura, della mafia legale. Bambini che oggi della contemporaneità ne vivono solo la temporaneità.
*Perché ad educarci non era solo un corpo docente allenato all’indisciplina del tumulto, era anche la natura. La cornucopia della costiera, gli scogli e il mare. I limoni che si tuffavano sempre un minuto prima di noi. Le porte sempre aperte delle case, il vivere nella bellezza delle strade, l’essere la generazione figlia del Sessantotto, che sentiva le stesse canzoni dei genitori senza rinunciare al sacrosanto conflitto agito per dire «sono io, sono una moltitudine»..
Gambe in fiamme perché il presente, l’adesso, è più importante del futuro, gambe immobili perché non si sa dove andare, cosa fare; siamo come limoni, acidi, acri, che passeggiano, invecchiano, marciscono immobili, senza battere ciglio, eppure siamo figli del sole.
Questa mostra parla di attimi di vita, di velocità, di staticità, di voglia di ballare, di noia, di sconforto e di morte. Esploratela e fatela vostra, potete diventare fuoco o limone, potete incendiare tutto o ammuffire camminando.
Andreas Zampella
Il testo che avete letto vuole essere una premessa di un articolo scritto a più mani che prende forma sulla rivista “OperaViva Magazine" come ragionamento sul passaggio generazionale osservato nel testo “cuori in Atlantide” di Giovanna Ferrara (1978-2023), alla quale dedico di cuore questa esposizione.
BIO: Originario di Salerno e di formazione partenopea con studi in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Andreas Zampella vive a Milano da cinque anni, oltre alle numerose residenze in Italia, tra cui BoCS Art a Cosenza e Dolomiti Contemporanee, il suo curriculum espositivo più recente vede la personale Piano d’ascolto alla galleria Andrea Festa a Roma (2022), l’intervento Passaggio al buio nell’ambito del ciclo Portfolio della Quadriennale di Roma a Palazzo Braschi (2023) e la personale alla Nashira Gallery a Milano (2023). Tutti gli elementi dell’opera di Andreas si compongono come in una pièce teatrale: il quadro è la scenografia delle azioni e delle non-azioni, metafora di chi li osserva; gli utensili e le sculture gli oggetti di scena, il cui significato cambia, si scopre nello spazio, tutte le cose vivono una condizione di azione continua, come ascessi dell’arte performativa.
Con queste linee guida, il suo lavoro indaga il rapporto tra realtà e rappresentazione nella società, ammettendo il fallimento della comunicazione nella contemporaneità. Come soglie o usci semiaperti, le sue opere oscillano in condizioni al limite tra stanchezza e ansia, lamento e accusa, obbligo e noia, individuo e collettività, e lo fanno in modo indolente, ipocrita, nel pieno paradosso della realtà.
INFO
ANDREAS ZAMPELLA
in collaboration with Nashira Gallery
Opening Friday 26 January from 18 to 21
26 January > 24 February 2024
z2o Project, Via Baccio Pontelli 16, 00153 Rome
Opening hours z2o Project: Monday-Friday | 13.00 - 19.00 | Saturday by appointment
Info: info@z2ogalleria.it