Tomoe Hikita | Just like helium: curated by Davide Ferri

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z2o Sara Zanin takes pride in presenting Just like helium, the Gallery’s first personal showing of the works of Tomoe Hikita, curated by Davide Ferri.
 
Born in Japan in 1985, trained in Nuremberg, where she currently lives and works, Hikita presents a new series of paintings that highlight emblematic aspects of her poetics: the vaguely dreamy, enchanted atmosphere of her paintings that despite their differences seem to be populated by recurring shapes and figures that vary from one painting to the next, along with the idea that her images come to be defined through figures and shapes that evoke the real world while eluding easy identification and description.
 
Her paintings seem to be enacted without any previously-defined image project in mind, and either take full form or remain suspended, unresolved, with gaps and voids, signs and strokes that die out on the surface or allude to transformation, perpetual movement. This particular exhibition shows an inclination to “drawn paintings” in which line may be a mere pencil mark or widen into a fine or thicker brushstroke that either hints at and describes or instead finalizes into an outline, albeit hatched or jogged
Unlikely figures appear in Hikita's paintings: animals, imaginary shape-shifting creatures may traverse the two-dimensional landscapes of a jagged and disjointed visionary world. Unlikely figures appear in Hikita's paintings: animals, dinosaurs, imaginary, shape-shifting creatures may traverse the two-dimensional landscapes of a visionary jagged and disjointed. Sometimes, they take up the entire surface and hardly stop even at the edges, such as in Dilemma (2024) whose subject is a sort of antelope with human limbs that seems to be deforming and expanding to fill the space entirely. In others, the creatures seem to originate from indescribable whimsical landscapes.
 
Other recurring aspects in Just like helium include the nude and the female body. In some paintings they are only outlined on a homogeneous layer, in which case the painting serves as sketch pad on which the figure—whose pose seems to fit right into the painting’s format—is a quick sketch over a solid background. In others, the body is a soft figure combined with flowers, organic elements or decorative patterns. In others still, it seeks its own space in a painted-only landscape of spacious backgrounds and broad brushstrokes.
 
The show’s title Just like Helium is also the title of one of Hikita’s works on display that references a gas, therefore seemingly seconding the volatile and airy quality of many of her figures that seem to be floating and taking their shapes from currents in the air.
 
Ceramics have been another side of Hikita’s work for some time now, and a number of works are on display together with the paintings. All two-dimensional and modeled in rudimentary, irregular fashion, they may take the shape of a grid or grating but have been painted in the same palette and apparent nonchalance as many of the paintings on display.
 
Davide Ferri
 

INFO:

 

Tomoe Hikita | Just like helium

curated by Davide Ferri

Opening Saturday, December 14, 2024 | 4-9 pm

December 14, 2024 > February 15, 2025

z2o Sara Zanin, via Alessandro Volta 34 – Testaccio

00153 Roma

Opening hours: from Tuesday to Saturday | 12-7 pm

T. +39 06 80073146 | info@z2ogalleria.it

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z2o Sara Zanin è lieta di presentare Just like helium, prima personale in galleria di Tomoe Hikita, a cura di Davide Ferri.

 

Nata in Giappone nel 1985, ma formatasi a Norimberga, dove vive e lavora, Hikita presenta una serie di nuovi dipinti che mettono in luce alcuni aspetti emblematici della sua poetica: l’impressione che, pur eterogenei, i quadri siano legati da un’atmosfera vagamente sognante, incantata, e abitati da figure e forme che possono riapparire, con variazioni, da un dipinto all’altro; l’idea che le sue immagini si definiscano attraverso forme e figure riconducibili al reale e, insieme, elementi difficilmente descrivibili e nominabili.

 

I dipinti di Hikita sembrano svolgersi al di fuori di un progetto definito dell’immagine, e possono realizzarsi compiutamente oppure sospendersi in irrisolti, vuoti e lacune, in segni e pennellate che paiono estinguersi sulla superficie, o alludere a una trasformazione, a un movimento perpetuo. Questa mostra, inoltre, sembra manifestare un’inclinazione verso una “pittura disegnata”, dove il tratto può coincidere con un segno a carboncino, o allargarsi a diventare una pennellata (sottile o più spessa) che descrive e suggerisce, ora più compiutamente ora in forma di tratteggio, in modo intermittente e sincopato.

 

Un mondo di figure eterogenee popola la pittura di Hikita: animali, o creature fantastiche, metamorfiche, che abitano un paesaggio bidimensionale, frastagliato e disarticolato, compostamente visionario. In alcuni dipinti occupano tutta la superficie, per toccarne i margini, come in Dilemma (2024) il cui soggetto è una sorta di antilope con arti antropomorfi, che sembra deformarsi e allungarsi a occupare tutto lo spazio; in altri sembrano originati da un paesaggio indescrivibile e fantastico.

 

Ricorre, in Just like helium, anche il nudo e il corpo femminile: in alcuni dipinti è solo delineato su uno strato omogeneo – e in questo caso il dipinto viene usato come foglio da disegno, dove la figura, la cui postura sembra adattarsi con naturalezza al formato del dipinto, è rapido schizzo su un fondo uniforme –; in altri è figura molle, che si combina con fiori ed elementi organici o motivi decorativi; in altri ancora cerca il proprio spazio in un paesaggio di sola pittura, di ampie campiture e pennellate larghe.

 

 Il titolo della mostra, Just like Helium / Proprio come l’elio (che è anche il titolo di uno dei lavori esposti), con il richiamo a un elemento gassoso, sembra allora rilanciare una qualità volatile e aerea di molte figure che Hikita dipinge, che sembrano fluttuare e adattare la propria forma ai movimenti dell’aria.

 

In mostra, oltre ai dipinti, sono esposte anche alcune ceramiche, che costituiscono, da qualche tempo a questa parte, un altro versante del lavoro dell’artista. I pezzi esposti, tutti bidimensionali, ripetono la forma di un reticolo o di una grata, modellata in modo rudimentale e irregolare, ma dipinta con la stessa gamma cromatica e nonchalance di molti dei dipinti in mostra.

 

Davide Ferri

 

INFO:

 

Tomoe Hikita | Just like helium

a cura di Davide Ferri

Opening sabato 14 dicembre 2024 | 16-21

14 dicembre 2024 > 15 febbraio 2025

z2o Sara Zanin, via Alessandro Volta 34 – Testaccio

00153 Roma

Orari di apertura: da martedì a sabato | 12-19

T. +39 06 80073146 | info@z2ogalleria.it